I 5 riti tibetani vengono considerati un elisir di giovinezza e di lunga vita, praticati da millenni dai monaci tibetani sono un rituale che nasce dall’antica scienza dello yoga. Questo sequenza è ideale praticarla al mattino per iniziare la giornata con una maggior energia.
Detti anche la fonte dell’eterna giovinezza, stimolano ed armonizzano al meglio l’energia vitale , il Prana, ossigena tutti gli organi.
La pratica stimola il metabolismo, favorendo la depurazione dalle tossine e il riequilibrio dei centri energetici e psichici.
Ogni rito bisognerebbe portarlo progressivamente ad un massimo di 21 volte ma non si parte mai dal massimo , si comincia a secondo delle proprie condizioni fisiche. es: con 5 poi 7,9,11,13…..ci deve essere una progressione nelle ripetizioni. Bisognerebbe eseguirli tutti i giorni e si aggiungono 2 ripetizioni ogni 2 settimane. L’importante è la qualità non la quantità delle ripetizioni.
La pratica costante è indispensabile per avere dei notevoli benefici insieme all’attenzione e la presenza della pratica.
Prima di iniziare vi faccio notare che la respirazione è il conduttore, gli esercizi sono costituiti da due posizioni, si alterna l’inspirazione e l’espirazione.
I riti tibetani promettono grandi cose, il risveglio della forza vitale e il raggiungimento del benessere del corpo, della mente e dello spirito.
Eseguire questa sequenza regolarmente non ci vuole più di una ventina di minuti, ma scoprirete dalla prima volta l’efficacia per il vostro benessere.
C’è solo un modo per scoprire se i 5 riti hanno effetto su di voi ed è quello di provarli. Metteteli in pratica e offrire loro una possibilità di riuscita.
Buona pratica!
Primo rito.La ruota.
Palmi delle mani davanti al cuore, chiudiamo gli occhi, portiamoci all’ascolto del ns. respiro e cerchiamo di percepire l’appoggio dei ns. piedi, il contatto con il tappetino.
Le gambe sono leggermente divaricate, quanto le anche, i piedi paralleli, braccia lungo i fianchi.
Inspiro ed espirando stendo le braccia all’altezza delle spalle, mano sinistra verso l’alto ,mano destra verso terra.
Iniziamo a girare fissando un punto all’orizzonte in senso orario x 5 volte, poi aumenterete sia la velocità, sia il numerosi di giri.
Completate le rotazioni portate i pollici tra le sopracciglia per ritrovare il vostro equilibrio.
Secondo rito. L’angolo. Rafforza i muscoli della gambe e del collo e gli addominali.
Ci stendiamo sul ns. tappetino, allunghiamo le gambe, se avete problemi di schiena piegate le ginocchia. Portiamo i pollici delle mani sotto i glutei con le dita verso i piedi. Espirando solleviamo le gambe perpendicolari al tappetino insieme alla testa e spalle, piedi in flessione, inspirando riportiamo gambe, spalle e testa al tappetino.
Quando salgo attivo l’addome portando l’ombelico verso la colonna in protezione e attivo il pavimento pelvico, non sforzo collo, ne cervicale.
Se ne senti il bisogno puoi riposare qualche istante in savasana.
Terzo rito. L’arco. Allieva tensioni alla schiena, al collo e stimola l’attività respiratoria.
In ginocchio sul tappetino, le ginocchia in linea con le anche, puntiamo le dita dei piedi. Le mani le portiamo sull’osso sacro, con le dita puntate verso i piedi, i gomiti piegati all’indietro, sentiamo le scapole che si avvicinano.
Espiro e porto il mento verso il petto, allo sterno, inspirando inarco la schiena, aprendo il petto sguardo verso l’alto.
La testa la porto indietro ma verso l’alto.
Questo terzo rito può essere un pò intenso, al termine delle 5 ripetizioni ci portiamo nella posizione della foglia piegata.
Quarto rito.Il ponte. Apre la gabbia toracica, scioglie spalle e anche, tonificando gambe e glutei, previene artrosi ed osteoporosi.
Ci sdraiamo al centro del tappetino, stendiamo le gambe, le braccia tese,
le mani appoggiate ai lati dei glutei con le dita verso i piedi.
Inspira, ruoto sui talloni appoggio la pianta dei piedi, portando il bacino in avanti e verso l’alto, le ginocchia piegate devono essere sopra le caviglie, i glutei contratti, fletto la testa indietro. Espirando mi siedo nella posizione di partenza. L’importante è non spostare i piedi e le mani dalla loro posizione.
Quinto rito. La montagna Attiva pettorali e addominali, rafforza la muscolare delle braccia, distende i muscoli posteriori della schiena e della gambe, tonifica gli organi intestinali e addominali. Aiuta ad eliminare le tossine dal naso e gola.
Espirando, ci portiamo da cane a testa in giù, sollevando il bacino verso l’alto e Inspirando a cane a testa in sù, riabbassiamo il bacino senza portarlo fino al tappetino, sulle punte dei piedi con le cosce sollevate, puntiamo il coccige verso l’alto e ritorniamo a cane a testa in giù.
I due movimenti devono essere i più fluidi possibili.
Eseguiteli poche volte e gradualmente arrivate a un massimo di 21.
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